IL BAGNO TURCO


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1862, olio su legno, cm 108x108
Louvre, Parigi

'Il Bagno Turco' è un dipinto del 1862, realizzato da Jean Auguste Dominique Ingres a 82 anni: l'opera era originariamente rettangolare, e solo nel 1863 lo stesso Ingres la convertì in un tondo.


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Ingres sottolineò l'ironia del dipingere un soggetto erotico alla sua età inserendo un'iscrizione nell'opera che recita AETATIS LXXXII, "all'età di 82": nel 1867 ebbe peraltro a dire che possedeva ancora il fuoco di un uomo di trent'anni. L'opera non fu tuttavia realizzata grazie a modelle in posa, bensì prendendo spunto da vari dipinti prodotti durante la sua carriera, riutilizzando la figura della 'Bagnante di Valpincon" (che qui si ripropone fedelmente e in maniera centrale) e della'Grande Odalisca'. La figura con le braccia sopra la testa a destra ricalca invece la bozza del 1818 della moglie dell'artista, Madelein Chapelle (1782-1849), sebbene la sua spalla destra sia abbassata mentre il braccio destro è alzato (un'incongruenza anatomica come molte nelle opere di Ingres: la Grande Odalisca ha tre vertebre in più).


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La bagnante di Valpincon
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Madeleine Chapelle

Il primo acquirente del dipinto lo restituì pochi giorni dopo in quanto sua moglie lo ritenne "poco conveniente", mentre fu nel 1865 che Khalil Bey, un ex diplomatico turco, lo aggiunse alla sua collezione di dipinti erotici che già includeva 'L'origine del Mondo' di Gustave Courbet. Edgar Degas chiese che il dipinto di Ingres fosse esposto al pubblico, ma il progetto incontrò vari dinieghi, e perfino all'inizio del Novecento il Louvre rifiutò il dipinto due volte prima di accettarlo nel 1911 grazie a un finanziamento economico di 150 mila franchi senza interessi per tre anni da parte della Société des Amis du Louvre.


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L'ispirazione orientale presente nell'opera era tornata di moda in Europa dopo l'invasione napoleonica dell'Egitto: Ingres stesso nel 1806 copiò sul suo taccuino un testo proveniente dai "Bagni del serraglio di Mohammed" in cui vi era una descrizione di una stanza circondata da divani e molte donne attorno al sultano che asciugano il suo corpo profumandolo con i più soffici profumi", e ancora nel 1825 un passaggio dalle "Lettere dall'Oriente" di Lady Mary Montagu (credo ci fossero duecento donne in tutto, bellissime e nude in varie pose, alcune in conversazione, altre al lavoro, altre sorseggianti caffè o che assaggiavano un sorbetto, molte che si distendevano con nonchalance, mentre le loro serve di 17 o 18 anni le acconciavano i capelli in forme fantastiche). Nonostante tutto, a differenza di Delacroix che visitò un harem in Algeria di persona, Ingres non fu mai nè in Africa nè in Medio Oriente, e le cortigiane che ritrae hanno sembianze europee o caucasiche: il tema orientale era per lui piuttosto un pretesto per ritrarre donne nude in un contesto sensuale e lascivo, mentre gli elementi esotici sono sporadici e approssimativi.


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DOMINIQUE INGRES