Dopo essersi identificato nella passionalità di Ortis, Foscolo,
ormai profondamente disilluso nelle sue speranze di realizzazione dei suoi
ideali, si costruisce un secondo alter ego, completamente opposto
al primo, col quale firma sia lIpercalissi che la traduzione del "Viaggio
sentimentale" di Sterne. In appendice a questultima opera inoltre
vi pone la Notizia intorno a Didimo Chierico (leggi testo integrale), allo scopo
di offrire un ritratto dello pseudo-traduttore, nonchè, dunque,
della sua nuova ideologia, stavolta caratterizzata da un distacco verso
il mondo dal quale rifugiarsi nellotium.
Come scrive Fubini "Didimo è l'anti-Ortis, o per meglio dire l'Ortis sopravvissuto, divenuto letterato, traduttore, commentatore, meglio disposto all'indulgenza verso sé e verso gli altri, ma con nell'animo integri gli ideali e i sentimenti di un giorno: un Ortis che, scrutato a fondo, si rivela a dir del suo autore, più disingannato che rinsavito". Già dal nome infatti (Didimo, come il grammatico alessandrino
di età augustea, e Chierico, sinonimo di una figura di intellettuale
isolato dalla mondanità) questa nuova maschera del Foscolo si presenta
significativa di un differente atteggiamento verso tutto e tutti, dettato
dallesperienza poco positiva derivata dallimpegno sociale e politico
che pur egli aveva avuto in passato. E allora le illusioni che erano alla
base dellideologia foscoliana propria dellOrtis sono sostituite da unironica
e demistificante sfiducia nella possibilità di realizzazione
di quei valori per cui il Foscolo aveva energicamente ma vanamente combattuto.
Un breve inquadramento del personaggio è offerto dallo stesso
Foscolo, alias Didimo, nella chiave di interpretazione dellIpercalissi:
Didimo: è persona finta d'uomo, il quale dopo d'aver coltivato gli studi letterari e conosciuti gli uomini dotti, e osservati i costumi di molti e le città, finalmente comprese
e la vanità delle cose umane e l'inutilità de' viaggi e
de' libri. Dall'anno trentesimo non volle più altro leggere o scrivere,
né stringere amicizia con alcuno, né che si sapesse dove aveva dimora, ozioso e tranquillo vivendo unicamente secondo i suoi costumi e le sue opinioni, ma senza offesa d'alcuno: essendo egli persuaso che ciò si fa nella vita degli uomini
non perché lo si trovi vero, ma per avere qualche cosa probabile, la quale seguire facilmente, a stento possiamo affermare.
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