FILOSOFICA L'interpretazione filosofica invece, si dirama in neoplatonica e aristotelica. L'ipotesi più rilevante, quella neoplatonica [posto che Plotino, il maggior esponente della scuola visse quasi un secolo dopo Apuleio, e che è dunque improbabile che quest'ultimo avesse voluto arricchire la propria opera di significati propriamente neoplatonici], si incentra sul concetto di emanazione: l'anima razionale (Psiche), cioè, deriva da un principio universale ed eterno, l'Uno (vale a dire l'Olimpo degli Dei), e nulla, al mondo, partecipa così intensamente dell'essenza dell'Uno come l'anima stessa (infatti Psiche, ovvero l'anima, è definita come la creatura più bella e affascinante del mondo tanto che gli altri uomini la confondono per la Venere scesa in Terra).
Tuttavia, l'eccessiva cura per le cose terrene (i tesori della reggia) conduce Psiche ad agffrontae numerose peripezie, le quali stanno a rappreserntare il degrado dell'entità emanata nella materialità (la quale, platonicamente parlando, coincide con l'assenza dell'Uno). Ma l'anima, che è immortale (per Plotino, infatti, nulla muore o si rigenera dato che tutto è essere), è riassorbita nell'Uno di cui fa parte (processo dell'estasi) e diviene libera (così Psiche è finalmente in grado di salire con Cupido nell'Ollimpo degli Dei).
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