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"Le Ultime lettere di Jacopo Ortis" è il grande
romanzo del Foscolo, continuamente rimaneggiato e ritoccato (la prima idea
del romanzo chiamato inizialmente Laura, lettere è stata
radicalmente modificata) e per questo è stato nominato come un romanzo
aperto. Il protagonista è una maschera dietro la quale si cela lo
stesso autore, ma soprattutto le sue concezioni di bellezza e di amore.
Si tratta di un romanzo epistolare, una Raccolta di lettere
scritte dal giovane Jacopo Ortis allamico Lorenzo Alderani: la narrazione
della vita di un personaggio che è l'alter ego del Foscolo. Esso
riprende il romanzo di Goethe, "I dolori del giovane Werther", a
cui Foscolo ha saputo aggiungere originalità e valore di carattere
storico e politico.
I temi principali che troviamo sono quelli propri del Foscolo:
lamore, la politica, la morte. È una protesta contro la tirannide
politica, del costume e della morale borghese, ma anche contro la tirannide
della vita, dominata dalla morte e dal dolore, che solo lamore e la passione
sanno rendere meno grave.
Lintera opera verte sulle due aspetti principali:
La passione politica, che entra in crisi
dopo la delusione per il Trattato di Campoformio, con il quale crollano
gli unici ideali (dopo il tramonto della fede religiosa) che davano giustificazione
alla vita del Foscolo: quella libertà che viene subito negata da
Napoleone spinge lautore ad unappassionata difesa della patria e dellidentità
nazionale, uneroica smania di azione per cambiare lo stato delle cose.
La passione politica dunque col suo fallimento, mette in evidenza da un
lato i rapporti negativi con il potere e dall'altro il desiderio di un'Italia
che avrebbe potuto essere unificata proprio alla luce delle idee diffuse
dalla Rivoluzione francese e dagli entusiasmi suscitati dalle imprese di
Napoleone; il fallimento è controbilanciato dall'amor di patria,
dall'elogio della virtù individuale e dalla meditazione sulla storia e sulla passata grandezza
di Roma e dell'Italia.
La passione amorosa, in un aspetto più
propriamente romantico, mette in risalto le Illusioni
necessarie alluomo per alleviare il dolore delle sofferenze della vita:
lamore, la poesia, la natura, lideale di bellezza
e armonia travolgono luomo nella sua razionalità, nel suo bisogno
meccanicistico del vivere. Ma ecco che, così come è consapevole
dellimpossibilità di ogni alternativa politica, il Foscolo si rende
conto che queste illusioni sono rese tali dalla morte e dallimpossibilità
di fuggirle.
Il crollo degli ideali di patria e di amore, strettamente collegati
fra loro (non a caso, quando il padre di Teresa va a casa di Jacopo gli
rivela di avere anche lui le stesse idee, ma purtroppo non può permettersi
di dare libero sfogo ai suoi sentimenti patriottici perché le responsabilità
familiari li limitano), portano Jacopo a una disperazione sempre più
profonda e radicale e infine al suicidio, in un pessimismo controbilanciato
dalla speranza di un mondo in cui coloro che si amano possano riunirsi
per sempre: non la morte come fine di tutto, ma come passaggio. |