La venere con mela ritratta da Thorvaldsen è una versione che spicca per innocenza e castità, una grazia divina rappresentata con estrema bellezza, priva di passioni umane. Il ritmo della scultura differisce dall'iconografia classica sostituendo alla tipica forma di 'S' una meno bilanciata e forse anche più sinuosa forma a 'D', ristabilendo un equilibrio solo col capo della dea che sporge verso la mela, sottolineandone la centralità nella scultura. Essa infatti è evidenziata anche dal richiamo delle forme nella rotondità del capo e dei seni nudi di Venere.