VENERE ITALICA


1804-1811
Firenze, Galleria Palatina

La scultura, alta 1,72 metri, fu commissionata da Ludovico I, re d'Etruria, per sostituire la famosa Venere dei Medici, una copia dell'opera di Cleomene di Atene del primo secolo avanti Cristo, portata da Napoleone al Louvre e tornata a Firenze solo nel 1815. Il lavoro di Canova fu subito descritto come uno dei più complessi dell'artista, che invece di realizzare una semplice copia, modificò il soggetto aggiungedogli una maggiore umanità e immediatezza: Ugo Foscolo nel 1811 ebbe a dire che, vedendo "questo lavoro divino di Canova, ho sospirato con migliaia di desideri, perchè davvero, se la Venere dei Medici è una bellissima divinità, questa è una bellissima donna". Realizzata con lo stesso marmo di Carrara della Pietà di Michelangelo a San Pietro, la luce ondeggia fra le pieghe dei drappeggi della Venere con un effetto di luminosità sorprendente.

venere italica, antonio canova


ANTONIO CANOVA