Van Gogh dipinse nel 1887 due versioni del ritratto di Père Tanguy (la prima era del 1886), dimostrando una evoluzione stilistica che va da una maggiore semplicità compositiva a un'integrazione studiata delle stampe Giapponesi (il monte Fuji, attori Kabuki, alberi di ciliegie) sullo sfondo, integrate con abilità per colore, forme e soggetti.

Si dice che il ritratto convogli in esso quel senso di serenità che Vincent cercava per se stesso: il colore luminoso e sicuro rappresenta un cambiamento nello stile dell'autore, per creare una maggiore profondità, armonia ed equilibrio.

Descriveva le stampe giapponesi alla sorella come "un rimedio migliore ai malanni di qualsiasi medicina in commercio": in questo contesto Tanguy è ripreso con una posa contemplativa e calma.